Effetto delle statine sulla fibrillazione atriale


È stata condotta una meta-analisi per determinare se le statine siano in grado di ridurre il rischio di fibrillazione atriale.

Sono stati inclusi nell'analisi i risultati, pubblicati e non, di studi su larga scala riguardanti le statine, con il confronto dei risultati rispetto a quelli degli studi di piccola scala o di durata inferiore pubblicati.

Gli studi presi in considerazione hanno confrontato il trattamento statinico e non-statinico o alta dose verso dose standard di statine; tutti gli studi erano a lungo termine, coinvolgevano almeno 100 partecipanti e prevedevano un follow-up di almeno 6 mesi.

Nei dati pubblicati da 13 studi a breve termine ( 4.414 pazienti randomizzati, 659 eventi ), il trattamento con statine ha ridotto il rischio di un episodio di fibrillazione atriale del 39% ( odds ratio, OR=0.61; P inferiore a 0.001 ), ma è stata osservata una significativa eterogeneità ( P inferiore a 0.001 ) tra gli studi.

Di contro, tra i 22 studi a più lungo termine e più ampi che hanno messo a confronto le statine con il controllo ( 105.791 pazienti randomizzati, 2.535 eventi ), il trattamento statinico non è risultato associato a una riduzione significativa della fibrillazione atriale ( 0.95; P=0.24 ) ( P inferiore a 0.001 per il test di differenza tra i due gruppi di studi ).

Anche 7 studi a lungo termine riguardanti il trattamento con regime statinico più intensivo versus standard ( 28.964 pazienti randomizzati e 1.419 eventi ) non hanno mostrato prove di una riduzione del rischio di fibrillazione atriale ( 1.00; P=0.99 ).

In conclusione, i benefici delle statine sulla fibrillazione atriale indicati dai dati pubblicati di studi a breve termine non sono sostenuti da una revisione che ha preso in esame studi pubblicati e non-pubblicati su scala più ampia. ( Xagena2011 )

Rahimi K et al, BMJ 2011; 342: d1250



Cardio2011 Farma2011


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